La costruzione dell’identità lesbica passa attraverso un processo di riconoscimento, accettazione, valorizzazione ed espressione di sé che non può prescindere dalla consapevolezza e dall’elaborazione di uno degli ostacoli più grandi, denso di significato e resistente, che incontriamo nella nostra vita: l’omofobia/lesbofobia interiorizzata.
Il pregiudizio e la visione patologica della società unita alla specificità di essere donna in una cultura sessista, si tramutano dentro di noi in emozioni e sentimenti di cui spesso non siamo consapevoli ma che giocano un ruolo considerevole nelle difficoltà che incontriamo a realizzare le nostre vite, in nostri desideri, nelle relazioni, nell’auto-sabotaggio, nel vivere con benessere e agio l’essere lesbiche.
Il workshop affronterà due sentimenti fortemente coinvolti nella gestione della propria identità lesbica, all’interno delle relazioni d’amore, nei confronti di se stesse, dei figli, dei genitori e nei confronti del resto del mondo:
• la VERGOGNA, sentimento che – nutrendo una percezione negativa di sé – impedisce lo sviluppo di un’autoaffermazione positiva;
• la PAURA, sentimento sollecitato dall’esposizione nella relazione con gli altri.
L’omofobia/lesbofobia interiorizzata è sostenuta da queste due emozioni, che spesso non ci accorgiamo neanche di provare.
Scopo del workshop è stimolare la consapevolezza dell’azione sotterranea di sentimenti che ci mettono i bastoni fra le ruote nella realizzazione delle nostre aspirazioni e nella costruzione di relazioni autentiche.
Ad una prima parte teorica seguirà una parte esperienziale come modo pratico e immediato per innescare un processo di cambiamento verso l’orgoglio.
Orari e sede
Sabato 16 gennaio: 15.00/19.30 · Domenica 17 gennaio: 9.30/13.30
c/o Circolo di Cultura Omosessuale “Mario Mieli”, Via Efeso 2A, Roma
Per informazioni
L’incontro è organizzato dal gruppo Le Fenici della Lista Lesbica Italiana ed è rivolto a sole donne. Per informazioni scrivere a le_feniciATlistalesbica.it
Conduzione
Il workshop è ideato e condotto da Daniela Ciriello.